Particolare tavolino da centro in legno di mogano, Francia, primi anni del XIX secolo

Codice art. 355984

Particolare tavolino da centro in legno di mogano, Francia, primi anni del XIX secolo

Misure: cm L 69 x P 41 x H 73. Le gambe hanno una larghezza max di cm 48,5 x P 39

Prezzo: trattativa privata

Oggetto corredato da certificato di autenticità

Il tavolino da centro risale ai primi anni del XIX secolo, manifattura francese.

In legno di mogano, si compone di un piano rettangolare con i lati corti curvilinei. Il piano ha un’apertura a ribalta e al suo interno presenta uno specchio e piccoli cassetti, vani e segreti per riporre oggetti personali. La fascia sottopiano, molto raffinata, è decorata con maniglie utili all’apertura di un cassetto e serratura in bronzo cesellato e dorato. Riserve in bronzo dorato incorniciano vari segmenti apportando decoro e luminosità all’insieme. Le quattro gambe sono composte da colonne con capitello in bronzo dorato, fusto scanalato e dorato e base cilindrica contornata da anelli in bronzo dorato. Le basi delle colonne poggiano su un elemento a cubo che otticamente separa le gambe dai piedi. Negli angoli interni dei dadi si inserisce un piano dal profilo sagomato e bordato in metallo dorato. I piedi si compongono di un elemento circolare bordato da anello in bronzo dorato poggiante su un tronco di cono rovesciato che termina in un raffinato puntale anch’esso in bronzo dorato. 

Questo tavolino si distingue per la linea semplice ma elegante e la qualità di esecuzione. Lo conferma la tipologia di applicazione dei bronzi, realizzata senza l’utilizzo di viti esterne e dunque non visibile. Stilisticamente, l’artefice del mobile si è ispirato ai celebri manufatti del grande ebanista Jean-Henri Riesener (1734 – 1806).

Il tavolino può essere facilmente collocato in qualsiasi ambiente, quale un salotto tra due divani, in uno studio accanto ad una poltrona, in un ingresso o in una camera. Molto decorativo, grazie alla sua linea austera ed elegante può essere accostato sia ad arredi antichi che contemporanei.

Epoca: Primi dell'Ottocento