Allegoria delle Quattro Stagioni, incise da Giovanni Volpato e disegnate da Francesco Maggiotto, seconda metà XVIII secolo
Stampe di incisioni all’acquaforte riportate su tela
Misure con cornice: cm L 55 x H 40,5 x P 2,5. Tele cm L 50,5 x H 41,5
Prezzo: trattativa riservata
Oggetto corredato da nostro certificato di autenticità
Questa Allegoria delle Quattro Stagioni, stampata su carta poi applicata su tela, è stata realizzata dal celebre incisore Giovanni Volpato su progetto di Francesco Maggiotto. Le incisioni sono presentate all’interno di cornici neoclassiche in legno di noce con vetro a protezione della carta.
Le quattro scene raffigurano le Allegorie della Primavera, Estate, Autunno e Inverno. Ogni stagione prevede la raffigurazione di un momento particolarmente identificativo dell’anno. Alcuni personaggi, in vesti settecentesche, sono occupati in attività rappresentative. Nell’estate, c’è chi suona e chi legge seduti all’aperto, chi passeggia e chi raccoglie il grano. Nella primavera è descritta la tosatura delle pecore e i lavori presso le stalle dei buoi, nonché lo spostamento di piante in vaso, probabilmente da collocare all’aperto. L’autunno è incentrato sulla vendemmia, con la raccolta dell’uva e l’aratura dei campi. La fredda stagione dell’inverno, unica con scena descritta in un ambiente al chiuso, illustra una cucina con grande camino mentre viene cotto il vitto sulla legna e preparato l’impasto del pane.
Al di sotto di ogni scena è riportato il titolo e un proverbio dedicato alla stagione. In basso a destra vi è l’indicazione dell’incisore: JO. VOLPATO SCULP. VENETIIS. In basso a sinistra quella dell’ideatore: C.P.E.S. FRANC.US MAGGIOTTO INV.
Le quattro stagioni sono state incise da Giovan Battista Volpato all'epoca del suo soggiorno veneziano (1770 circa) e del felice sodalizio artistico con Francesco Maggiotto, responsabile dell'ideazione delle scene.
Giovanni Trevisan, detto Volpato (Angarano, 1735 – Roma, 25 agosto 1803) fece il proprio apprendistato presso la calcografia Remondini dove poté studiare le matrici di numerosi artisti. Si trasferì poi a Venezia presso Bartolozzi ed in seguito presso la bottega di Jospeh Wagner. Al bulino affiancò la pratica dell'acquaforte e quindi delle tecniche unite. La sua ricerca tecnica si affina e si realizza appieno a Roma dove l'artista viene invitato da personalità legate alla corte pontificia con il compito di tradurre in incisione le volte ed i pilastri delle Logge del Palazzo Vaticano.
Francesco Fedeli, detto il Maggiotto (Venezia, 1738 – Venezia, 13 settembre 1805), si formò nello stile del padre Domenico Fedeli, detto anch’egli il Maggiotto. Maestro di pittura nell'Accademia veneziana, di cui divenne anche presidente nel 1790, ebbe tra i suoi allievi coloro i quali diverranno personalità di spicco del neoclassicismo veneto, quali Lattanzio Querena, Giovanni Carlo Bevilacqua, Natale Schiavoni e anche Francesco Hayez. Nel 1796 fu nominato "Ispettore alle pubbliche pitture di Venezia" con lo scopo di riferire sullo stato dei dipinti di proprietà pubblica, una funzione che mantenne anche durante l'inizio dell'occupazione francese.
La serie, di non facile reperimento sul mercato antiquariale completa di tutte le stagioni, è molto decorativa e di piacevole fruizione.
Epoche: Zweite Hälfte des 18. Jh.